mercoledì 28 marzo 2007

Studi su Holly e Benji.. XD

Dopo un lunghissimo studio, effettuato in contemporanea da num. 3 ingegneri del Politecnico di Torino e via e-mail con num. 1 ingegneri del Politecnico di Tokyo, ecco varie risposte alle più scottanti domande che tutti (anche in Giappone) si sono fatti:

1) Quanto è lungo il campo del cartone animato Holly e Benji?

Tenendo presente il raggio della terra (6327 Km), e considerando l’altezza media di un osservatore a 170 cm, si effettua un semplice calcolo tra la linea che va dall’osservatore fino alla ipotetica linea dell’orizzonte, e si ottiene che la distanza a cui un giocatore vede l’orizzonte su un campo di calcio é di 4,53 km. Tenuto conto che la traversa della porta compare quando un giocatore è più o meno sulla tre-quarti campo, il campo della fortunata serie risulta essere lungo, con ottima approssimazione matematica, circa 17,8 km. (i passaggi sono stati omessi per la lunghezza e la presenza di formule trigonometriche giudicate non interessanti per questa trattazione).

2) A che velocità media corrono Holly Hutton, Mark Lenders, Julian Ross e soci?

Supporremo che il campo venga percorso dai più in forma 4,5 volte a partita. Si calcola molto facilmente che:

  • Tempo totale = 90 min (+ 5 di recupero) = 5700 sec
  • Spazio percorso = 17800 m (dimensione campo calcolata al punto 1) x 4,5 volte a partita = 80100 m
  • Velocità media = 80100 / 5700 = 14,052 m/s (50,58 km/h)

Questo significa che i nostri eroi corrono i 100 metri in 7,11 secondi, ovvero 2,7 secondi meno del record del mondo dei 100 metri piani (e il campo di Holly e Benji, si sa, non è in piano). Tutto ciò è sufficiente a spiegare perché il povero Julian Ross, malato di cuore,a bbia difficoltà a concludere le partite.

3) Cosa succede fisicamente quando Mark Lenders effettua il "tiro della tigre"?

Avete presente quando Mark dalla sua area tira una mina che attraversa tutto il campo (di 17,8 km), buca la rete e sfonda il muro? In realtà la domanda è un’altra: ma in Giappone li fanno i controlli antidoping? Con i dati ottenuti dai punti 1 e 2 si è calcolato che la velocità della palla dovrebbe essere di circa 1780 m/s (6408 km/h), e la sua accelerazione di 178 m/s2 ( = 18g diciotto volte l’accelerazione di gravità); si è inoltre calcolato che la palla arriverebbe ad urtare il muro con una energia di 160,2 kW. La palla quindi genererebbe un’onda d’urto che potrebbe tranquillamente uccidere un essere umano nel raggio di 25 m e (pensate bene) far esplodere i vetri di comuni finestre nel raggio di 1,97 km!!!!! E sulla gamba di Mark vogliamo dire qualche cosa?!?!?

4) Semplici e simpatiche considerazioni

L’arbitro quindi per avere una corretta visione di gioco dovrebbe girare per il campo in moto.
Per farsi sentire dovrebbe usare al posto del comune fischietto una tromba capace di generare una pressione acustica nel raggio di 5 km? (avete presente gli allarmi antibombardamento?)
I guardalinee usano una vela per le segnalazioni.
Se uno segna, dall’altra parte del campo come lo scoprono?
Se uno attraversa tutto il campo palla al piede, scarta tutti, scarta anche il portiere e giunto davanti alla porta vuota, dopo stimiamo un paio d’ore di corsa, la butta fuori? cosa fa? si spara? Si butta sotto la moto dell’arbitro?
E quando scopre che la partita era già finita da mezz’ora? E che c’era pure stato l’intervallo?
Se in una partita c’è più di una rete passa alla storia?
Se un giocatore chiamato dall’arbitro scappa via per non farsi riconoscere organizzano una squadra di ricerche?
… E SE CI FOSSE LA NEBBIA?

RISULTATO:

Visti i calcoli, visti i criteri adottati, viste le difficoltà del gioco del calcio praticato in Giappone, è da considerarsi matematicamente valido che per giocare 90 minuti di partita servivano circa 130 puntate da mezz’ora l’una…

domenica 18 marzo 2007

Räikkönen-Ferrari, che spettacolo!!

È tutta la settimana che mi dico "che figo, questo weekend inizia la Formula 1", e come sempre attendo la domenica mattina del primo GP come fosse Natale o Pasqua.. Si corre in Australia, sul circuito di Albert Park a Melbourne, quindi in Italia sono le 4 del mattino.. Essendo tornato a casa alle 2, ho fatto il dritto e non sono nemmeno andato a dormire (se non alle 6)..

Alla partenza si è sempre nervosi, perché storicamente e statisticamente il circuito australiano è sempre stato prodigo di collisioni e incidenti già alla prima curva.









Ma stavolta è andato tutto liscio, senza incidenti né toccate, con le Ferrari ad aprire e chiudere la fila (Räikkönen, partito in pole position, al comando, e Massa ultimo per la decisione di cambiare motore essendo comunque molto indietro in griglia per problemi al cambio nelle qualifiche).









Alonso, campione iridato in carica passato alla McLaren, è subito pericoloso, ma alla prima curva viene sorpreso (e soorpassato) da Heidfeld su BMW Sauber e dal suo stesso compagno di scuderia Hamilton (debuttante assoluto).





La gara si presenta subito come una classica gara "alla Michael Schumacher": Räikkönen ha un passo di gara insostenibile per chiunque, guadagnando circa un secondo al giro, cosa che gli permette di avere un buon margine per i pit-stop, e di marcare il miglior giro in gara (per inciso, 1"2 più veloce di quello di Alonso). Ai rifornimenti, prima le McLaren scavalcano Heidfeld, poi è lo stesso Alonso a sopravanzare Hamilton al secondo cambio gomme. Massa adotta una strategia di gara su una sola sosta (contro le due di tutti gli altri) e guadagna diverse posizioni, anche grazie a qualche ritiro.











Il primo vero (ed unico) incidente di gara è questo: Coulthard (Red Bull) arriva lungo alla frenata, la sua ruota anteriore sinistra tocca la posteriore destra di Wurz (BMW Sauber) creando l'effetto-trampolino che porta la monoposto austriaca a volare letteralmente sopra quella tedesca.








Solo un grosso spavento per il pilota austriaco della BMW, che si è visto passare 4 metri e mezzo e 600 kg di macchina a pochi centimetri dal suo casco: alla fine i due protagonisti si sono spiegati e chiariti.









Alla fine, per Räikkönen è tripletta: pole position, vittoria al debutto con la Ferrari e giro più veloce in gara. Alonso ed Hamilton sul podio; Heidfeld ottimo quarto; Fisichella (Renault) è quinto, insidiato da uno strepitoso Massa, sesto al traguardo con una grande rimonta; chiudono la zona punti Rosberg (Williams) e Ralf Schumacher (Toyota). Ritirati, oltre a Coulthard e Wurz, Kubica (BMW), Speed (Toro Rosso) e Albers (Spyker).













Kimi Räikkönen festeggia giustamente la vittoria, la prima dopo più di un anno e la prima come pilota della Scuderia di Maranello; sul podio con lui, oltre ad Alonso ed Hamilton, va Jean Todt.
Fa molto strano non sentire più l'inno tedesco vedendo un ferrarista sul gradino più alto del podio, ma sono certo che tra quello finlandese e quello brasiliano non lo rimpiangeremo più di tanto in questa stagione. Eppoi tanto basta che si senta anche quello italiano, no?










Prossimo appuntamento fra tre settimane in Malaysia, a Sepang. Stay tuned!!

(E come direbbe un mio amico: GUESS BORROW!!! XD)

giovedì 1 marzo 2007

Chiuso un sondaggio se ne fa un altro

Febbraio si è concluso, e con esso anche il sondaggio del mese. Vi si chiedeva di scegliere quale, tra le 7 canzoni degli U2 proposte, volevate inserire nel jukebox. Le nomination erano:


  • ONE: Una delle creazioni più belle degli U2, una ballata di grande profondità e bellezza, aperta a molteplici interpretazioni. Si riferisce a tutto quel che fa da contorno alla fine di una relazione e all'inizio di una nuova storia. Il senso di colpa, provato da qualcuno che ha appena posto fine ad un lungo rapporto amoroso, emerge quando Bono chiede: "Have you come here for forgiveness / Have you come to raise the dead / Have you come here to play Jesus / For the lepers in your head?".

  • WITH OR WITHOUT YOU: una canzone d'amore perfetta, capace di catturare un'emozione che la maggior parte delle persone coinvolte in relazioni serie hanno provato, quando Bono canta: "I can't live / With or without you". Non si tratta però di una di quelle sciocche canzoni mielose che Bono detesta. Infatti, più a fondo si scava e più ci si accorge che sotto la sua superficie pacata giace un'intricata ragnatela di ansia complessa. Sarà forse concisa, ma With or without you è tutto fuorché immediata.

  • WHERE THE STREETS HAVE NO NAME: canzone che esprime il desiderio di rompere e fuggire, ma che coglie molto bene anche il bisogno disperato di anonimato che una persona nella posizione di Bono prova molto spesso: dove le strade non hanno nome, nemmeno le rockstar ce l'hanno. L'irrequietezza e l'agitazione di Bono sono palesi quando si lancia nella confessione: "I want to run / I want to hide / I want to tear down the walls / That hold me inside / I want to reach out / And touch the flame / Where the streets have no name". Uno dei punti forti della canzone è che non è mai molto chiaro dove si trovino le "strade senza nome", e in particolare quale sia il significato di quella frase. Forse si riferisce al Paradiso. O forse ci offre uno sguardo su una specie di inferno privato.

  • DESIRE: primo singolo tratto da Rattle and hum, è un pezzo carico, con il cane alzato e pronto a far fuoco in mano all'ascoltatore. Desire non era assolutamente quel che la gente ascoltava. Secondo Bono, tuttavia, si trattò anche di una riflessione sulla condizione di rockstar: ammettere la religiosità dei concerti rock e il fatto che vieni pagato per quello; criticare la stravagante genìa di certi predicatori, quelli 'stealing hearts at a travelling show', e rendersi conto che esiste un parallelo tra ciò che lui stesso fa e quello che quei predicatori sono.

  • VERTIGO: Pezzo dal titolo hitchcockiano, è un rock ruvido ed essenziale, che si rifà agli Who e al punk, con “uno di quei riff che sembra sempre essere stato là” (The Edge), ma che si ricollega ai suoni di Boy, quelli che hanno imposto il suono della chitarra di Edge come un marchio di fabbrica. È uno di quei pezzi in cui gli U2 sembrano voler dire: “Sappiamo ancora fare rock, e guardate come lo facciamo”. Il pezzo ideale per aprire i concerti, per far saltare la gente.

  • SOMETIMES YOU CAN'T MAKE IT ON YOUR OWN: Bono e la morte. Un rapporto iniziato troppo presto, con la morte della madre quando era solo un ragazzo. Questa canzone è dedicata invece alla morte del padre. Il brano è nato nel 2001, subito dopo la morte di Bob Hewson, e Bono l’aveva cantato al suo funerale: “Listen to me now / I need to let you know / You don't have to go it alone / And it's you when I look in the mirror / And it's you when I don't pick up the phone / Sometimes you can't make it on your own” canta Bono tra cori in falsetto e la chitarra di Edge a fare da controcanto, in un brano dal ritornello che sa di soul d’altri tempi, ma con il crescendo elettrico tipico della degli U2, commovente quando arriva la frase: “Can you hear me when I sing? / You're the reason I sing / You're the reason why the opera is in me”. Struggente l'introduzione del video, dove in sovrimpressione appare un testo di Bono che dice "Vivevamo in un quartiere popolare di Dublino. Mio padre lavorava di giorno all'ufficio postale, e di sera all'opera, faceva il tenore. Mi ha dato qualche attitudine - e una voce. Avrei voluto conoscerlo meglio".

  • WINDOW IN THE SKIES: ultimo inedito degli U2, è una canzone decisamente spirituale, con riferimenti religiosi ("The stone it has been moved", allusione alla pietra del sepolcro di Gesù rimossa dopo la risurrezione) e all'impegno sociale di Bono ("All debts are removed", con riferimento alla campagna di Jubilee 2000 per l'annullamento del debito del Terzo Mondo). Bono lega in modo perfetto musica e testo alla religione, e spiega come l'amore permette che i miracoli accadano. Il video è assolutamente spettacolare, un'opera di taglia-incolla-adatta di vari video di grandi cantanti del passato come Frank Sinatra, Roy Orbison, gli Who, Jimi Hendrix, Elvis Presley, che sembrano cantare la canzone degli U2 mentre Bono, Edge, Adam e Larry sono tra il pubblico ad assistere. Geniale.

And the winner is......

*rullo di tamburi, squilli di trombe, fuochi d'artificio*

ONE, con il 57% delle preferenze.

Anche se tutte meritavano, il popolo è sovrano, e One è già nel jukebox. Ora il nuovo sondaggio è online.. votate, Votate, VOTATE!!!!